Poco più di 6 grammi di lega alpacca ( nichel, zinco e rame ) 24 mm di diametro e tre scanalature.
Realizzato a partire dai primissimi anni del 1900 e in uso sino alla seconda metà degli anni ’80 dello stesso secolo, questa piccola “marca” fu velocemente dimenticata nonostante fosse nelle tasche di tutti per quasi un secolo e nonostante fosse l’unico strumento capace di assolvere ad un compito straordinariamente importante: mettere in contatto le persone.
Per più di 80 anni i gettoni hanno fedelmente permesso alle masse di connettersi attraverso l’uso del telefono pubblico. Compagni di tasca di epoche contraddistinte dalla consapevolezza sociale, la crescita industriale ed il boom economico , i gettoni hanno fatto funzionare sentimenti, informazione, cultura , economia e politica , facendo camminane tutto ciò lungo il filo invisibile dei telefoni e raggiungendo chiunque e ovunque.
Nonostante però sia ormai un introvabile cimelio filatelico, il gettone, ci ha lasciato un messaggio che oggi più che mai appare “distruptive” ovvero un modello e uno strumento che crea le condizioni per diluire l’economia del valore e renderla liquida, più diffusa e alla portata di tutti.
Il gettone nel suo utilizzo – contrariamente a quanto si ricordi – sintetizzava alcune adozioni che oggi risuonano come straordinariamente funzionali, ovvero: unico strumento che ti permetteva di poter telefonare, scambiato alla stregua di monete con corso legale, e scambiato con merce con lo stesso valore ( es: caramelle dal tabaccaio ). Pensate a quanto poteva essere rivoluzionario – considerando l’epoca – accettare ed adottare un pezzo di nichel per lo scambio di valore, senza che fosse una moneta.
Il gettone telefonico ha aperto la strada alla “mass adoption” di nuovi sistemi dello scambio e riconoscimento del valore. Oggi , a distanza di 40 anni , fa quasi ridere che questo concetto, ovvero la tokenizzazione dei sistemi economici unitamente al collezionare e scambiare valore o parte di valore come se fosse denaro , ma senza utilizzare denaro o valuta in generale, non si riesca ad accettare velocemente. Strano a dirsi ma lo facciamo da più di un secolo. Gettoni telefonici, ricariche telefoniche, bollini spesa, punti carburante, miglia frequent flyer … sono tutti strumenti di un micro o macro sistema economico alimentato dall’adozione di massa, dalla consapevolezza e dal consenso su un valore riconosciuto e accettato.
Il nuovo paradigma , anno 2020 , è il valore generato dall’utilità, dall’adozione, dalla contezza, dal contributo che ogni essere umano, nella misura in cui tali strumenti vengono utilizzati e scambiati , riesce a dare alla propria community di riferimento o , più semplicemente, nei più svariati settori economici.
La “tokenizzazione” o “tokenomics”, non solo come modello economico ma come cultura del valore, è già iniziata. Siamo pronti e alfabetizzati ( da decenni oramai ) per accoglierla, accettarla e utilizzarla da subito nei più svariati campi applicativi per trarre ogni tipo di beneficio, che sia scientifico, finanziario, culturale, di sostenibilità ambientale o tecnologico. Si , proprio tecnologico, poiché il volano di adozione e distribuzione di questa nuova cultura sarà la tecnologia . La stessa che aprirà nuovi mercati e nuovi canali connettivi tali da permettere ad ognuno e a tutti di condividere, partecipare e scambiarsi e generare valore in modi che non avremmo mai pensato possibili.
Gianpaolo Masciari