Nel recentissimo passato vi abbiamo raccontato e presentato l’audace e innovativo progetto di tokenizzazione dei Beni Culturali ITALIAN WONDERS , che nasce con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno della valorizzazione dei beni culturali del territorio italiano durante l’emergenza COVID-19.
Oggi parliamo di un altro progetto, altrettanto interessante che , oltre ad avere uno scopo analogamente etico e funzionale a sostegno dell’emergenza e della responsabilità sociale, annuncia all’Italia e al mondo il potenziale della tokenomics per quanto concerne l’applicazione nel campo degli asset digitali di valore e dei sistemi di scambio tra di essi.
Si tratta di un sistema di pagamento innovativo basato sulla sua tecnologia blockchain che “dematerializza” e “tokenizza” la gestione dei “buoni acquisto” destinati ai più bisognosi e previsti dal decreto di fine marzo per un intervento complessivo di 400 milioni di Euro.
I fondi verranno distribuiti e gestiti direttamente dalle Amministrazioni locali avendo il polso della situazione del territorio che gestiscono, poiché facilitati nell’individuare le famiglie che stanno patendo la crisi scatenata dal Coronavirus, accedendo agli elenchi dei Servizi Sociali, ad esempio, si sarà in grado di fornire una risposta più immediata e incisiva rispetto a situazioni controllate “dall’alto”.
Ora questa situazione, crea molti problemi di fruizione e utilizzo dei buoni per tutte quelle persone che per chiari e comprensibili motivo non gradiscono essere individuati o identificati.Oltre al disagio sociale c’è anche il solito problema del reale utilizzo dei buoni cartacei, poiché soggetti a smarrimenti o falsificazione.
La soluzione, creata dalla Scrypta Foundation per garantire la corretta distribuzione degli aiuti municipali alle famiglie in difficoltà finanziarie, è uno strumento sicuro, tracciabile, open source, semplice e pratico che consente ai comuni di risparmiare tempo e risorse, ovvero un sistema di pagamento digitale su blockchain che ti consente di semplificare le procedure di distribuzione delle risorse facilitando le difficoltà burocratiche e aggirando i problemi della distribuzione di buoni cartacei. La Social Pay – così si chiama – è configurata come una “social card” di rapida emissione e con costi minimi utili per la distribuzione di aiuti economici finalizzati all’acquisto di beni di prima necessità.
COME FUNZIONA
Il Comune distribuisce una carta con un codice QR numerato e assegnato in modo univoco ai cittadini aventi diritto.
Insieme alla Card, il Comune fornisce un PIN di 5 cifre che consente l’uso esclusivo dei fondi. I commercianti che partecipano alla piattaforma Social Pay , e dai quali il cittadino può comperare i beni previsti dal decreto , sono dotati di una speciale applicazione web da installare sul proprio smartphone o tablet (Pos virtuale) che consente di leggere il retro della Carta assegnata al cittadino e di prelevare gli importi relativi all’acquisto nella propria azienda . Il cittadino deve autorizzare l’acquisto inserendo il codice PIN nel POS virtuale del commerciante. Ogni commerciante può verificare il proprio account digitale tramite l’applicazione Web, verificando in tempo reale l’accredito degli importi. Nell’ambito della domanda, il rimborso dei token digitali raccolti può essere richiesto semplicemente inviando la richiesta di rimborso al Comune che procederà al saldo tramite bonifico bancario. Il Comune, che riceve richieste di rimborso dai commercianti, può verificare costantemente il corretto funzionamento della piattaforma.